La famiglia Gallerani
Le origini della famiglia Gallerani sono conosciute tramite i documenti conservati nella Partecipanza agraria di Cento. Questa istituzione risale all’11°secolo e documenta l’insediamento di numerose famiglie nella località del Malafitto, attuale Renazzo, per bonificare terreni paludosi e dirigere le acque del fiume Reno.
Nel 1480 novanta di queste famiglie, fra le quali i Gallerani, decisero di acquistare dei terreni in comproprietà e di organizzarsi in modo che i loro discendenti maschi li potessero lavorare, in assegnazione, divisi in appezzamenti detti capi, con una rotazione ventennale e secondo regole di residenza in loco. Questa ripartizione avviene ancora oggi anche se una trentina di famiglie si è estinta.
La Lepre Bianca
I terreni della attuale azienda agricola “La Lepre Bianca” sono di proprietà della famiglia, perché, nei secoli, fu’ data la possibilità ai partecipanti di acquistare definitivamente le terre, loro affidate, pagandone un riscatto e continuando comunque a partecipare alla suddivisione ventennale, nel rispetto delle regole della Partecipanza.
Tutti i documenti, la storia antica dell’ente, le sue norme, gli alberi genealogici dei partecipanti, la gestione comune delle terre, le lotte per renderle fertili, sono documentate negli archivi della Partecipanza Agraria di Cento. Una testimonianza unica, che ci proviene da un lontanissimo passato, della tenacia, delle sofferenze, dei sacrifici e della capacità organizzativa delle genti Emiliane e del loro amore per la terra.
Il nome storico dell’appezzamento deriva da una storia tramandata verbalmente, si narra di una Lepre albina, molto affabile con i lavoranti che viveva nei frutteti dell’azienda.
Il passato…
La famiglia inizialmente lavorando la terra dei capi assegnati, allevando bestiame e in seguito potendo comprare sempre più terreni migliorò il proprio tenore di vita, riuscendo a erigere una fornace, indispensabile per la cotta dei mattoni, un tempo usati “crudi”. I mattoni prodotti vennero donati per la ristrutturazione e ampliamento della chiesa di San Sebastiano di Renazzo attorno al 1729.
All’inizio dell’ottocento la famiglia ha abbandonato il lavoro sulla terra mantenendone la proprietà, per dedicarsi al commercio, per lo più di guano e alle professioni.
Luigi Andrea Gallerani nel 1996 decise di tornare a vivere qui dove ha origine la nostra storia e coltivare i terreni a frutteto. La sua visione lungimirante portò in conversione a regime di agricoltura biologica l’azienda già nel 2000, coordinando conoscenze tecniche e portando la sperimentazione in loco è stato possibile realizzare una linea produttiva ancora presente nelle pratiche utilizzate in agricoltura biologia e non solo.
… e il presente.
L’azienda si sviluppò per estensione a frutteto e volume di prodotto potendo presentarsi direttamente a marchio proprio sui mercati esteri, integrando a valle le attività di conservazione, lavorazione e vendita del prodotto, specializzandosi nella coltura del Pero e del Melo.
Lo sviluppo della parte agricola e commerciale è stato fondamentale per poter investire nel 2005 nella realizzazione dell’agriturismo e il ristorante.
Nel 2006 viene vinto il premio Oscar Green, per la tutela dell’ambiente e sostenibilità, la motivazione è produrre frutta con il minor impatto per l’ambiente e generando un corridoio ecologico per lo sviluppo della biodiversità.
Nel 2015 avviene l’ultima ristrutturazione sugli elementi della corte, con ampliamento a nove camere dell’agriturismo.
Gli eredi Alessandro, Lucia, Bianca, Gemma e la madre Barbara portano avanti tutte le attività mantenendo l’etica e l’amore con cui sono state create dal fondatore, con l’ambizione di non fermarsi a queste e valorizzare sempre l’azienda e i terreni.